Il cotone è il primo tessuto con cui entriamo in contatto da neonati e che ci accompagna per tutta la vita.
Sappiamo bene che è una fibra morbida, traspirante, delicata e resistente, in grado di regolare l’umidità e la temperatura corporea ed è anche relativamente economica. Non tutti sanno che, oltre ad avere molte proprietà, cela una storia di 7000 anni.

Ripercorrerla è davvero affascinante perché ci permette di scoprire quanto sia stato importante questo materiale per tantissime antiche civiltà. A contendersi il primato sulle
prime testimonianze vi sono la Cina, da una parte, e la Valle dell’Indo dall’altra.

I reperti archeologici più antichi sono stati ritrovati nell’odierno Pakistan e risalgono al 2700 a.C. circa, momento in cui diversi popoli (cinesi, indiani ed egizi) si dedicavano alla sua coltivazione.

Ma quando giunge in Europa? Intorno all’800 d.C., per merito dei Saraceni che lo portano in Sicilia e da lì, grazie ai commerci, inizia a diffondersi. Prima era appannaggio delle classi sociali più abbienti perché considerato, come la seta, un bene di lusso. Soltanto dopo la scoperta dell’America la sua diffusione cresce a dismisura perché i colonizzatori ne comprendono la valenza come attività produttiva.

Ed è proprio a metà del diciannovesimo secolo, tra le piantagioni di cotone che si snodavano lungo la Cotton Belt nel sud degli Stati Uniti, che nasce il country blues. Le comunità di colore, infatti, sottoposte ad una vera e proprio vita di schiavitù, esprimevano tutto il dolore, la fatica, l’angoscia e la sottomissione attraverso la musica ed il canto. Per loro era quasi una forma di liberazione, significava alimentare la speranza di giorni migliori.

Facendo un salto temporale, con l’avvento della modernità, l’affermarsi dei diritti civili e con la crescita delle esportazioni arriviamo ai giorni nostri. Oggi la raccolta e la lavorazione del cotone si effettua quasi esclusivamente in maniera meccanica, e alle metodologie tradizionali si aggiungono sistemi più sostenibili, come quello biologico che noi scegliamo, naturalmente, per i nostri prodotti. Il cotone biologico infatti è un materiale “eco and derma friendly”, fa bene a noi e fa bene anche all’ambiente, tanto da essere considerato un alleato contro il buco dell’ozono. Sembra strano, invece è proprio così: utilizzando indumenti, teli, tovaglie e biancheria in cotone se ne incoraggia la produzione, e dunque la coltivazione delle piante di cotone che generano molto ossigeno, dall’altra parte si scoraggia la raccolta di polpa di cellulosa dagli alberi, limitandone la deforestazione!